Lettera del Gran Maestro

 

torna homepage

 

A tutti i fratelli morti sulle ardenti

 sabbie dei deserti di Terrasanta 

I

 l Sovrano Gran Consiglio del Gran Magistero, presieduto dal Gran Maestro in carica, ha autorizzato la pubblicazione di una parte dei documenti d’archivio utili alla realizzazione del sito del Supernus Ordo Equester Templi - Poveri Cavalieri di Cristo.

Dopo molte perplessità, dettate dalle difficoltà insite nell'incarico, abbiamo accettato di scrivere una storia sull’unico ed autentico Gran Priorato di Italia neo-templare. Hanno contribuito a questa decisione le pressanti richieste invocanti chiarezza sui molteplici gruppi pseudo-templari sorti nell’ultimo ventennio, legati a se dicenti ordini che vantano dubbie autenticità storiche.

Cercando di emulare le mille strutture massoniche sorte a seguito di scissioni più o meno dubbie, essi probabilmente hanno pensato di trovare terreno fertile nel campo templare, visto il silenzio e la riservatezza che il S.O.E.T. ha mantenuto nel tempo.[1] 

Abbiamo avuto la fortuna di avere a disposizione l’Archivio dell’Ordine, comprendente un’accurata e particolareggiata documentazione, spaziante dalle raccolte, alle corrispondenze ufficiali, agli atti, ai decreti, verbali, rituali etc. che hanno consentito uno studio coerente e tradizionale.

È pur vero che nella storia del S.O.E.T. è accertata la presenza tra i suoi membri di affiliati alla Massoneria ed al Martinismo, sia tra gli alti gradi, sia tra i semplici cavalieri[2], ma senza voler scendere a meschine considerazioni, è certo che questi uomini, a differenza di altri che hanno professato un anticlericalismo, avendo maturato e vissuto una vita iniziatica e tradizionale, hanno fatto propria l’esigenza di un cammino cristiano. Gli Statuti dell’Ordine sono chiari in tal senso.[3]    

Sappiamo che quanto pubblicato in questo sito darà fastidio a qualcuno, ma la Verità non poteva più essere celata agli occhi dei cercatori.

 

Riteniamo che sia giunto il momento che i Neo-templari si adunino sub umbra alarum del Sacro Beauceant per combattere la loro ultima Crociata contro l’errore, il fanatismo e l’orgoglio, cause prime della corsa inarrestabile verso la distruzione dei valori della Tradizione, dei principi della Cristianità, dell’Onore e dell’Amor di Patria.

Così come i miei ultimi due predecessori hanno fatto, pubblicando in parte o totalmente gli argomenti trattati in questo scritto, anche noi riprendiamo il non facile compito di raccogliere in un sol corpo, quanto è in Archivio.

Ci auspichiamo che tale lettura possa fare chiarezza sulle luci e ombre che da anni aleggiano, grazie a certe letterature, intorno al Neotemplarismo.

Sorge quindi una domanda legittima: come mai in Italia vi sono diversi sedicenti Gran Priorati, se quello tradizionale è vivente?

Lasciamo al lettore la risposta.

  

Non nobis Domine, non nobis, sed Nomini Tuo, da Gloriam


[1] Sorridiamo quando su Internet qualcuno tenta di ricostruire, arrampicandosi sugli specchi, vicende più o meno fantastiche e risibili sulle vicende e sugli uomini che hanno fatto la storia del S.O.E.T.

[2] Cfr.”Tutti gli uomini del Martinismo” di Gastone Ventura – ed. Atanor - Roma pag. 19, pag. 29, pagg. 66,67,pagg. 70,71, pag.93 

[3] Cfr. titolo I, Art.3 – (modificato nel 1867 e nel 1934) “Scopo principale dell’Ordine è di valorizzare, continuare e tramandare, con estrema prudenza e vigilanza, al presente come in avvenire l’amor di Patria e la Fede di Cristo, nonché i gloriosi ricordi degli eroici Cavalieri Templari associati nella Regola di San Bernardo per combattere gli infedeli e difendere il Santo Sepolcro. Ciò nello stretto rispetto e nel solco della Tradizione intesa in senso assoluto. L’Ordine si propone altresì di favorire gli studi tradizionali e quelli storici, araldici, cavallereschi e promuovere nei limiti delle sue possibilità  opere di beneficenza”.

Coloro che manifestano insofferenza nei confronti della Chiesa di Roma non sanno o dimenticano ad arte, che fu grazie ad alcuni Pontefici che l’Ordine del Tempio ha avuto una Regola e la possibilità di porre sul mantello la croce patente rossa.

[4] Libro Rosso del S.O.E.T. riservato ai soli membri.